Il Derby d’Italia non è mai una partita banale. Una rivalità storica tra due squadre che hanno vinto tutto nel loro tempo, e che da sempre sono ai vertici del calcio italiano, lottando per scudetto e coppa italia ogni stagione.
Ma uno Juve-Inter così importante non si vedeva da un pezzo. Quarta e terza in classifica rispettivamente, critici e giornalisti hanno battezzato il perdente di questa partita come escluso dalla corsa per lo scudetto con Milan e Napoli. Inoltre, una possibile sconfitta della Juve avrebbe fatto comodo alla Roma, solo 5 punti dietro ai bianconeri. La partita è stata una battaglia più che altro. Falli, cartellini, intensità alle stelle per tutti i 90 (e passa), minuti di gioco, ma anche tanta qualità, agonismo, e, come sempre, controversia. Neanche un minuto passato dal fischio d’inizio che già Lautaro si prende un giallo per una gamba tesa che apre la fronte a Locatelli, per farci intendere. Nel primo tempo la Juve ha preso in mano il gioco creando più dell’Inter e lasciando nell’aria un odore di gol imminente. Eppure, nel finale del primo tempo, è stata l’Inter a sbloccare la partita grazie a un rigore di Calhanoglu, guadagnato da Dumfries in una delle poche azioni pericolose degli interisti nel primo tempo. Dagli undici metri Calha si è fatto beffare da Szczesny la prima volta, con poi un curioso rimpallo tra tre giocatori juventini che ha comunque portato la palla in rete, seguito da un coro di proteste per un presunto fallo anche se in realtà hanno fatto tutto da soli. In ogni caso, il rigore si sarebbe dovuto ritirare, da regolamento, dato che al momento della conclusione De Ligt era già nell’area. Al secondo tentativo Calhanoglu ha tirato forte e angolato lasciando zero chance a Szczesny, e immaginiamo quanto quel pallone potesse pesare tra i piedi del turco. Nella ripresa l’Inter ha imposto la fase difensiva in modo quasi perfetto. Gli unici due momenti che hanno fatto tremare il muro nerazzurro sono stati il palo di Zackaria dopo uno slalom da paura, e un tiro di Vlahovic che ha accarezzato il palo, dopo che il serbo ha lasciato Skriniar nella polvere in stile Giroud contro de Vrij. Qualche episodio dubbio ha reso l’arbitro e la sala VAR protagonisti in questa sfida importantissima. Un fallo di Bastoni su Zakaria appena fuori area, una trattenuta su Vlahovic, e nel finale un (lieve) tocco sulla faccia di De Ligt, in area, da parte di Darmian. Forse la Juve avrebbe avuto più successo se avesse cercato di fare gol su azione invece che cercare disperatamente il rigore. Come ha detto lo stesso Skriniar dopo il match: adesso conta fare punti più che giocare bene, e con una vittoria combattuta e fangosa l’Inter dimostra che con questa mentalità potrebbe ancora rilanciarsi nella corsa per lo scudetto, soprattutto ora che la partita col Bologna da recuperare sarà recuperata il 27 aprile. Prima di Inter e Juve, sono scese in campo anche Atalanta e Napoli in un big match pomeridiano importante per la corsa scudetto. Gli uomini del “saggio” Spalletti hanno vinto per 3-1 a Bergamo con gol di Insigne su rigore, Politano, e nel finale Elmas, anche se l’Atalanta aveva riaperto i giochi sul 2-0 con un colpo di testa di De Roon. Una vittoria cruciale per il Napoli che si porta a -1 punto dal Milan capolista, reduce però da una bruttissima prestazione in casa contro il Bologna, strappando solamente un pareggio da una partita in cui era favoritissima. Un Milan poco acceso e disorganizzato a centrocampo e in attacco. Bene la difesa che però ha poco da fare se non fermare le ripartenze del Bologna sui palloni sanguinosi persi dal proprio centrocampo. Il Milan ha dominato il possesso ma non ha trovato l’intesa tra i reparti, e molte giocate che avevano tanto potenziale sono state sprecate per mancanza di precisione. Ovviamente però il Milan ha avuto delle buone chance per segnare. Due volte Leao è stato bloccato da Skorupski, migliore in campo, che salva anche il tiro di Bennacer e nel finale un colpo di testa di Rebic sotto la traversa. Uno 0-0 che riporta in vita Inter e sopratutto Napoli, che si trovano ora rispettivamente a -4 con una partita da recuperare proprio contro il Bologna, e -1 dal Milan. Nulla è ancora deciso. Settimana prossima le tre in lotta per lo scudetto avranno sfide simili. Il Milan andrà a Torino per vedersela col Torino in un campo difficile, il Napoli ospiterà la Fiorentina in un match complicato e l’Inter ospiterà a sua volta l’Hellas Verona. Da ora in poi nessuno si può permettere passi falsi. Derby d’Italia, title race, and the latest news from Serie A: Matchday 31 The Derby d’Italia is never a dull game. A historic rivalry between two teams that have won it all in their time, and that are consistently at the vertex of italian soccer, fighting for the league title and the Italian Cup. But it had been a long time since a match between Juventus and Inter was this important. The two teams, fourth and third respectively, were playing to keep their title challenge alive in a do or die match. And a possible defeat could’ve meant pressure from below by Roma, who is only 5 points shy of Juve. The game was more like a battle. Fouls, cards, intensity of the highest levels for all of the 90 and some minutes of playing time. But also much quality, competition, and as usual, controversy. Not even a minute had gone by since the start of the game that Lautaro high footed Locatelli and opened a wound on his forehead, just to make the point clearer. In the first half Juve took the game by the bridles, creating more than Inter and putting the smell of a goal in the air. Despite this, in the dying minutes of the first half it was Inter who broke the deadlock thanks to a penalty kick from Calhanoglu, awarded after a foul by Morata on Dumfries. From 12 yards Calha was frozen by Szcenzy the first time, with a follow up of a curious series of rebounds clattering into three Juventus players attempting to clear the ball but the ball ending up in the net nonetheless. Juventus claimed for a foul but they had done it all by themselves. Either way, the penalty was to be retaken because De Ligt was already in the box by the time Calhanoglu shot, as the rulebook says. This time the Turk shot hard and low to the right of Szcenzny leaving him no chance, and we imagine just how heavy that ball must’ve felt between his feet. In the second half Inter imposed a good defensive block. The only two moments that troubled the Inter wall were a lovely run from Zakaria culminating with a shot off the post and a Vlahovic occasion after the Serbian had left Skriniar on the spot in a “Giroud versus De Vrij” fashion, but his shot was just wide. There were also some doubtful episodes that made the referee and the VAR crew protagonists of this super important match. A foul by Bastoni on Zakaria just outside the box, presumably a tug on Vlahovic, and in the end, a (light) touch on De Ligt’s face by Darmian in the box. Maybe if Juventus had played to score instead of trying to get a penalty they would’ve done a lot better. Like Skriniar said after the match: it’s more important to get results than play well now, and with a scruffy and hard fought win Inter demonstrate this mentality could play them right back into the title race, especially now that we know their match against Bologna will be rescheduled for April 27th. Before Inter and Juventus, Atalanta and Napoli took the field in a mid-afternoon big match important for the title race. Spalletti’s men won 3-1 away at Bergamo with goals by Insigne from the spot, Politano, and in the end Elmas, to cancel the momentary 2-1 by De Roon’s header that kept Atalanta in the match. A crucial victory for Napoli who now only fall short of Milan by 1 point, as the Rossoneri tied Bologna at home in a poor display in a game where they were net favorites. A Milan side not inspired and disorganized in midfield and attack. Defending was done well although there wasn’t much to do besides stopping the occasional counter from Bologna on the loose balls lost in the midfield. Milan dominated possession but couldn’t find a link up between the lines, and many plays with great potential ended up getting wasted because of a lack of precision. Obviously Milan had a lot of chances to score as well. Twice Leao was denied by Skorupski, best player on the pitch, who also saved Bennacer’s shot and in the end a great header from Rebic just under the bar. A 0-0 tie that gives life to Inter and Napoli, who find themselves at -4 with a game in hand and -1 to Milan respectively. Nothing is decided just yet. Next week the top three will face off against similar opponents and will have similar tasks. Milan will travel to Turin to take on Torino on a hard field, while Napoli will host in-form Fiorentina and Inter will host Hellas Verona. From here on out no one can afford any slips.
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AuthorPietro Arrigoni is an 18 year old Italian born student currently attending school at UBC Okanagan. Pietro is studying political science and philosophy. He is passionate about sports, being an athlete himself, as well as journalism, which is the career he wishes to pursue after his studies. Archives
June 2022
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