Pep Guardiola e Diego “Cholo” Simeone sono due allenatori che hanno visioni completamente opposte del calcio. Da una parte Guardiola ha fatto di sé l'allenatore per eccellenza quando si parla di possesso palla e “bel” gioco, mentre Simeone è l’opposto, poco possesso e tanto catenaccio per evitare di subire gol.
I due opposti si sono scontrati negli ottavi di finale, e hanno giocato esattamente come tutti si aspettavano, il City praticamente sempre con la palla, e l’Atletico seduto in un blocco difensivo per sventare gli attacchi dei Citizens. C’è voluto un momento di brillantezza dal pupillo di Guardiola Phil Foden per scalfire la corazza dei Colchoneros, ma grazie al suo passaggio filtrante calcolato sotto le gambe di Lodi con intorno quattro maglie biancorosse De Bruyne si è trovato davanti alla porta, libero di trovare l’angolino e il gol vincente. 1-0 e vantaggio City. A Lisbona invece c'è stato davvero troppo Liverpool. Una buona prestazione da parte del Benfica ma nulla da fare contro i Reds. Konate e Mane hanno portato i Reds in vantaggio per due a zero prima del momentaneo accorciamento da parte di Nunez. All’ultimo un Benfica scoperto si fa infilare da Luis Diaz che riporta a due i gol di scarto del Liverpool, un vantaggio clamoroso che i Reds si riportano ad Anfield. Poi mercoledì sera sono scesi in campo Chelsea e Real sotto la pioggia di Londra. Come la pioggia era torrenziale, anche la performance di Karim Benzema lo è stata, col francese il rete tre volte fuori casa per affondare il Chelsea con un 3-1 importantissimo. Due di testa e uno di fortuna, ma Benzema sembra essere un uomo posseduto quando la palla gira dalle sue parti. Thiago Silva non ha saputo dove girarsi a guardare che già Benzema andava a celebrare coi tifosi. Seconda tripletta di fila dopo quella al Psg, speriamo che Karim non ci faccia l’abitudine. Nel finale il Chelsea ha sprecato due buone chance con Ziyech al volo e Lukaku di testa, ma anche col gol di Havertz il danno fatto dai Galacticos è quasi irreparabile. E poi ecco la vittoria inaspettata e incredibile del Villareal ai danni del Bayern Monaco. Un 1-0 firmato Danjuma che poteva essere due se il gol di Coquelin non fosse stato annullato, ma comunque un impresa degli spagnoli di aver battuto i colossi tedeschi favoriti per la vittoria del torneo. Il Bayern si mangerà le mani per aver perso così, quando delle chance sono andate sprecate, come quella di Muller ai piedi della porta. Nulla però dice che i bavaresi non si alzeranno al ritorno, vedi i sedicesimi, ma nulla toglie a questa grande prestazione del Villareal. Guardiola beats Simeone, too much Liverpool for Benfica, Benzema gets the hat trick, and Villareal shunt Bayern: Here’s the stories from the first leg of the quarter finals Pep Guardiola and Diego Simeone are two coaches that have completely different styles of football. On one side Guardiola has made himself the coach by excellence when it comes to ball possession and clean playing, while Simeone is the opposite, scruffy, gritty, and very defensively oriented to avoid conceding. The two opposites would face off in the quarter finals, and they did play exactly as people expected them too. City practically held the ball the whole game, while Atletico sat deep in a block and defended City’s waves of attacks. It took a proper moment of brilliance from Phil Foden to put a dent in the Colchoneros’ armor, but thanks to his through ball that went between Lodi’s legs, all while being surrounded by four players, De Bruyne was left one on one with Oblak and could pick his spot to give City a huge lead to take back home. In Lisbon there was too much of Liverpool to handle. A good performance from the hosts Benfica but nothing they could do against the Reds. Konate and Mane gave Liverpool a 2-0 lead before the half, until Nunez pulled one back in the second half, only to have the lead restored by Luis Diaz in the end. A huge advantage that Liverpool will take to Anfield. Wednesday night Chelsea and Real Madrid squared off under the rain in London. And as the rain was torrential, so too was Benzema’s performance, with the Frenchman bagging himself a hat trick to sink Chelsea by three goals to one. Two brilliant headers and a lucky goal, but Benzema seems to be a man possessed when the ball comes his way. Thiago Silva knew nothing about him and while he was looking to see where he was, Karim was already off celebrating with the crowd. A second consecutive hat trick in the Champions League after the one against Psg, let’s hope he doesn’t make this a habit. In the end Chelsea had some good chances with Ziyech’s volley and Luakau’s header, but even with Havertz’s goal the damage done by the Galacticos seems irreparable. And last but by all means not least, an incredible and unexpected victory by Villareal against Bayern Munich. A 1-0 courtesy of Danjuma that could’ve been two if Coquelin’s goal wasn’t disallowed. But nonetheless an incredible feat from the Spaniards to beat the favorites from Germany. Bayern will chew their hands away to have lost like this, when so many chances went begging, such as the one that fell kindly to Thomas Muller’s feet in front of the goal. Nothing says that the Bavarians won’t rise to the occasion in the second leg, see the round of 16, but this is still an amazing win for Villareal.
0 Comments
Pole position, vittoria, primo in ogni giro e giro veloce, questi i numeri di Leclerc in Australia in un weekend perfetto per il pilota monegasco.
Il primo passo verso il primo Grand Chelem personale per Charles è stato sabato, quando ha messo la Ferrari in pole con tre decimi di vantaggio su Verstappen, che però si è lamentato di non sentirsi a suo agio con la Redbull. Sainz invece non è riuscito a far meglio di un nono posto nelle qualifiche per colpa di un errore nell’ultimo giro veloce del Q3, dopo che il suo primo giro è stato eliminato per una bandiera rossa dopo l’incidente di Alonso. Nella gara Leclerc sapeva che sarebbe stato da solo contro le due Redbull in secondo e terzo posto, ma grazie a una macchina “bestiale”, gli attacchi di Verstappen sono durati molto poco, praticamente solo sulle ripartenze dopo la safety car. Sainz ha avuto problemi con il volante prima dell'inizio della gara. Il volante nuovo ha però beffato lo spagnolo alla partenza quando l’anti-stall è partito per sbaglio, e Sainz è sceso fino alla 14esima posizione. Da qui, la foga di riprendere in mano la propria gara ha portato Sainz a commettere un gravissimo errore mentre stava cercando di superare una Haas nel secondo settore, proprio dove aveva sbagliato il giorno prima, uscendo di pista e fermandosi nella ghiaia. Un ritiro amaro per Carlos, ma Binotto ha confermato che il pilota saprà riprendersi, mostrando la sua fiducia verso Sainz. Un ritiro brutto anche quello di Verstappen, che verso la fine della gara ha sentito uno strano odore provenire dal suo motore, fermandosi immediatamente per un presunto problema con la miscela di carburante. Verstappen ha corso in seconda posizione per tutta la gara senza però trovare la velocità per prendere Leclerc, che ha confortevolmente aperto un gap di quasi 8 secondi nel primo stint. Verstappen ha detto ai microfoni di non essersi sentito bene con la macchina, e che cercando di spingere troppo le gomme si stavano degradando, inutile quindi provare a tenere testa a Leclerc. Alla fine Leclerc ha anche domandato al pit wall se avesse potuto provare il giro veloce negli ultimi giri. E anche se dalla radio gli è stato detto che non sarebbe stato necessario, Leclerc ha fatto di testa sua, mostrando ancora una volta il dominio delle Ferrari e la propria abilità di mantenere le gomme vive fino alla fine. Grand Slam for Leclerc, Ferrari was “a beast” in Australia Pole, victory, led every lap, and got the fastest laps, these are the stats Leclerc pulled off in Australia in a perfect weekend for him. The first step towards his Grand Slam was Pole on saturday, when he put his Ferrari on the front row with a masterful lap, three tenths quicker than Verstappen, who complained that he didn’t feel comfortable with his Redbull. Sainz wasn’t able to do better than ninth in qualifying due to a bad mistake on his last flying lap in Q3, after his original flier was deleted due to the red flag being pulled after Alonso’s crash. In the race, Leclerc knew that he would be alone against the two Redbulls in second and third place, but thanks to “a beast” of a car, the attacks from Verstappen lasted shortly and only happened after the safety car restart. Sainz had some issues with his steering wheel ahead of the race start. The new steering wheel also caused problems to the Spaniard when an anti-stall kicked in at the race start, dropping him to 14th. Eager to get his race back on track, Sainz made a costly mistake as he was trying to pass a Haas in the second sector, where he made a mistake in qualifying, spinning and beaching himself in the gravel pits. A bitter retirement for Carlos, but Binotto confirmed that he will comeback, showing his trust in Sainz. An equally bitter retirement was that of Verstappen, who near the end of the race smelt something weird in his engine and immediately pulled over with what is presumed to be a fuel problem. Verstappen ran in second place for the whole race, unable to find the pace to challenge Leclerc ahead, who comfortably opened a gap of about 8 seconds in the first stint. Verstappen told the press that he didn’t feel good with the car, and that while pushing his tires degraded way too quickly, making it useless to try and chase Leclerc. In the end, Leclerc also asked his pit wall if he could go for the fastest lap. The wall told him it wasn’t necessary because he already had it, but Charles still continued to set fastest lap after fastest lap until the very end of the race, showing Ferrari’s domination and his ability to manage tires effectively. Il Derby d’Italia non è mai una partita banale. Una rivalità storica tra due squadre che hanno vinto tutto nel loro tempo, e che da sempre sono ai vertici del calcio italiano, lottando per scudetto e coppa italia ogni stagione.
Ma uno Juve-Inter così importante non si vedeva da un pezzo. Quarta e terza in classifica rispettivamente, critici e giornalisti hanno battezzato il perdente di questa partita come escluso dalla corsa per lo scudetto con Milan e Napoli. Inoltre, una possibile sconfitta della Juve avrebbe fatto comodo alla Roma, solo 5 punti dietro ai bianconeri. La partita è stata una battaglia più che altro. Falli, cartellini, intensità alle stelle per tutti i 90 (e passa), minuti di gioco, ma anche tanta qualità, agonismo, e, come sempre, controversia. Neanche un minuto passato dal fischio d’inizio che già Lautaro si prende un giallo per una gamba tesa che apre la fronte a Locatelli, per farci intendere. Nel primo tempo la Juve ha preso in mano il gioco creando più dell’Inter e lasciando nell’aria un odore di gol imminente. Eppure, nel finale del primo tempo, è stata l’Inter a sbloccare la partita grazie a un rigore di Calhanoglu, guadagnato da Dumfries in una delle poche azioni pericolose degli interisti nel primo tempo. Dagli undici metri Calha si è fatto beffare da Szczesny la prima volta, con poi un curioso rimpallo tra tre giocatori juventini che ha comunque portato la palla in rete, seguito da un coro di proteste per un presunto fallo anche se in realtà hanno fatto tutto da soli. In ogni caso, il rigore si sarebbe dovuto ritirare, da regolamento, dato che al momento della conclusione De Ligt era già nell’area. Al secondo tentativo Calhanoglu ha tirato forte e angolato lasciando zero chance a Szczesny, e immaginiamo quanto quel pallone potesse pesare tra i piedi del turco. Nella ripresa l’Inter ha imposto la fase difensiva in modo quasi perfetto. Gli unici due momenti che hanno fatto tremare il muro nerazzurro sono stati il palo di Zackaria dopo uno slalom da paura, e un tiro di Vlahovic che ha accarezzato il palo, dopo che il serbo ha lasciato Skriniar nella polvere in stile Giroud contro de Vrij. Qualche episodio dubbio ha reso l’arbitro e la sala VAR protagonisti in questa sfida importantissima. Un fallo di Bastoni su Zakaria appena fuori area, una trattenuta su Vlahovic, e nel finale un (lieve) tocco sulla faccia di De Ligt, in area, da parte di Darmian. Forse la Juve avrebbe avuto più successo se avesse cercato di fare gol su azione invece che cercare disperatamente il rigore. Come ha detto lo stesso Skriniar dopo il match: adesso conta fare punti più che giocare bene, e con una vittoria combattuta e fangosa l’Inter dimostra che con questa mentalità potrebbe ancora rilanciarsi nella corsa per lo scudetto, soprattutto ora che la partita col Bologna da recuperare sarà recuperata il 27 aprile. Prima di Inter e Juve, sono scese in campo anche Atalanta e Napoli in un big match pomeridiano importante per la corsa scudetto. Gli uomini del “saggio” Spalletti hanno vinto per 3-1 a Bergamo con gol di Insigne su rigore, Politano, e nel finale Elmas, anche se l’Atalanta aveva riaperto i giochi sul 2-0 con un colpo di testa di De Roon. Una vittoria cruciale per il Napoli che si porta a -1 punto dal Milan capolista, reduce però da una bruttissima prestazione in casa contro il Bologna, strappando solamente un pareggio da una partita in cui era favoritissima. Un Milan poco acceso e disorganizzato a centrocampo e in attacco. Bene la difesa che però ha poco da fare se non fermare le ripartenze del Bologna sui palloni sanguinosi persi dal proprio centrocampo. Il Milan ha dominato il possesso ma non ha trovato l’intesa tra i reparti, e molte giocate che avevano tanto potenziale sono state sprecate per mancanza di precisione. Ovviamente però il Milan ha avuto delle buone chance per segnare. Due volte Leao è stato bloccato da Skorupski, migliore in campo, che salva anche il tiro di Bennacer e nel finale un colpo di testa di Rebic sotto la traversa. Uno 0-0 che riporta in vita Inter e sopratutto Napoli, che si trovano ora rispettivamente a -4 con una partita da recuperare proprio contro il Bologna, e -1 dal Milan. Nulla è ancora deciso. Settimana prossima le tre in lotta per lo scudetto avranno sfide simili. Il Milan andrà a Torino per vedersela col Torino in un campo difficile, il Napoli ospiterà la Fiorentina in un match complicato e l’Inter ospiterà a sua volta l’Hellas Verona. Da ora in poi nessuno si può permettere passi falsi. Derby d’Italia, title race, and the latest news from Serie A: Matchday 31 The Derby d’Italia is never a dull game. A historic rivalry between two teams that have won it all in their time, and that are consistently at the vertex of italian soccer, fighting for the league title and the Italian Cup. But it had been a long time since a match between Juventus and Inter was this important. The two teams, fourth and third respectively, were playing to keep their title challenge alive in a do or die match. And a possible defeat could’ve meant pressure from below by Roma, who is only 5 points shy of Juve. The game was more like a battle. Fouls, cards, intensity of the highest levels for all of the 90 and some minutes of playing time. But also much quality, competition, and as usual, controversy. Not even a minute had gone by since the start of the game that Lautaro high footed Locatelli and opened a wound on his forehead, just to make the point clearer. In the first half Juve took the game by the bridles, creating more than Inter and putting the smell of a goal in the air. Despite this, in the dying minutes of the first half it was Inter who broke the deadlock thanks to a penalty kick from Calhanoglu, awarded after a foul by Morata on Dumfries. From 12 yards Calha was frozen by Szcenzy the first time, with a follow up of a curious series of rebounds clattering into three Juventus players attempting to clear the ball but the ball ending up in the net nonetheless. Juventus claimed for a foul but they had done it all by themselves. Either way, the penalty was to be retaken because De Ligt was already in the box by the time Calhanoglu shot, as the rulebook says. This time the Turk shot hard and low to the right of Szcenzny leaving him no chance, and we imagine just how heavy that ball must’ve felt between his feet. In the second half Inter imposed a good defensive block. The only two moments that troubled the Inter wall were a lovely run from Zakaria culminating with a shot off the post and a Vlahovic occasion after the Serbian had left Skriniar on the spot in a “Giroud versus De Vrij” fashion, but his shot was just wide. There were also some doubtful episodes that made the referee and the VAR crew protagonists of this super important match. A foul by Bastoni on Zakaria just outside the box, presumably a tug on Vlahovic, and in the end, a (light) touch on De Ligt’s face by Darmian in the box. Maybe if Juventus had played to score instead of trying to get a penalty they would’ve done a lot better. Like Skriniar said after the match: it’s more important to get results than play well now, and with a scruffy and hard fought win Inter demonstrate this mentality could play them right back into the title race, especially now that we know their match against Bologna will be rescheduled for April 27th. Before Inter and Juventus, Atalanta and Napoli took the field in a mid-afternoon big match important for the title race. Spalletti’s men won 3-1 away at Bergamo with goals by Insigne from the spot, Politano, and in the end Elmas, to cancel the momentary 2-1 by De Roon’s header that kept Atalanta in the match. A crucial victory for Napoli who now only fall short of Milan by 1 point, as the Rossoneri tied Bologna at home in a poor display in a game where they were net favorites. A Milan side not inspired and disorganized in midfield and attack. Defending was done well although there wasn’t much to do besides stopping the occasional counter from Bologna on the loose balls lost in the midfield. Milan dominated possession but couldn’t find a link up between the lines, and many plays with great potential ended up getting wasted because of a lack of precision. Obviously Milan had a lot of chances to score as well. Twice Leao was denied by Skorupski, best player on the pitch, who also saved Bennacer’s shot and in the end a great header from Rebic just under the bar. A 0-0 tie that gives life to Inter and Napoli, who find themselves at -4 with a game in hand and -1 to Milan respectively. Nothing is decided just yet. Next week the top three will face off against similar opponents and will have similar tasks. Milan will travel to Turin to take on Torino on a hard field, while Napoli will host in-form Fiorentina and Inter will host Hellas Verona. From here on out no one can afford any slips. Nel giorno degli scherzi non c'è spazio per barzellette o giochi di parole, in Qatar si pescano gli otto gruppi che comporranno il torneo più importante al livello internazionale, il Mondiale. Tra le 32 squadre, già suddivise in quattro gruppi in base al ranking, manca terribilmente l’Italia, reduce come bene sappiamo da una bruttissima sconfitta con la Macedonia, e fuori dal Mondiale per la seconda edizione consecutiva.
Ma non soffermiamoci troppo sul rammarico per l’Italia, d’altronde il Mondiale, con o senza gli Azzurri rimane uno degli eventi sportivi più importanti e esilaranti del mondo, se non IL più importante data l'enormità del pubblico calcistico mondiale. E allora, scopriamo i gruppi. Gruppo A Qatar, Ecuador, Senegal e Olanda. Un gruppo molto aperto, con i padroni di casa del Qatar che si giocheranno sicuramente la qualificazione con il Senegal di Mane e Koulibaly, campione d’Africa, e l’Ecuador, ma pur sempre avendo il vantaggio di giocare in casa. L’Olanda guarda il gruppo e pensa solo ad una cosa: Passare come prima classificata, ma si sa che le aspettative possono sempre essere ribaltate. Gruppo B Inghilterra, Iran, Stati Uniti e la vincente tra Galles e Scozia. Come con l’Olanda nel gruppo A, l’Inghilterra di Southgate vorrà sicuramente vincere questo gruppo, ma una possibile sfida con Scozia o Galles potrebbe rendere amara la vita degli inglesi. Occhio anche agli Stati Uniti, certamente non da sottovalutare e, su carta, candidati al secondo posto. Gruppo C Argentina, Arabia Saudita, Messico, Polonia. Che chance per Messi & co. di qualificarsi primi, ma anche per Lewandowski e i suoi di “vendicare” il pallone d’oro del 2021. Il Messico cercherà come la Polonia di passare in secondo posto, ma nulla toglie a un possibile passo falso dell’Argentina. In ogni caso, un gruppo bilanciato. Gruppo D Francia, Danimarca, Tunisia e una tra Australia, Perù, ed Emirati Arabi Uniti. Forse il gruppo piu facile da predire sulla carta. Francia e Danimarca sono nettamente favorite per passare il turno in qualunque caso, ma sappiamo bene che storicamente i vincitori del Mondiale scorso non fanno molto bene, soprattutto quando propongono la stessa squadra, vedi l’Italia nel 2010, la Spagna nel 2014, e la Germania nel 2018. Nulla toglie alla Francia che rimane una delle favorite, ma se i francesi hanno dei riti scaramantici da fare gli conviene prenderli sul serio prima dell’inizio del torneo. Gruppo E Spagna, Germania, Giappone e una tra Costa Rica e Nuova Zelanda. Due titani si sfideranno già alla fase ai gironi. Spagna e Germania rendono questo gruppo prevedibile sulla carta, ma allo stesso tempo alimentano delle aspettative che potrebbero facilmente essere cambiate da Costa Rica e Nuova Zelanda, un gruppo eccitante. Gruppo F Belgio, Canada, Marocco e Croazia. Un altro bel gruppo, competitivo e difficile da predire. Belgio favorita ma la Croazia potrebbe causare tanti problemi. E poi il Canada, qualificato per la prima volta ai mondiali dall’86’, vincendo il gruppo del Nord America prima di Stati Uniti e Messico. Forse saranno loro la sorpresa del torneo. Gruppo G Portogallo, Ghana, Uruguay, Corea del Sud. Come ci starebbe bene l’Italia in mezzo a queste squadre, ma la fortuna questa volta sorride a CR7 e ai suoi, che ispirati dal loro storico campione faranno tutto il possibile per vincere il torneo, incluso vincere il gruppo. Per il secondo posto potremmo vedere una bella sfida tra Uruguay e Ghana, anche se i sudamericani sono i favoriti. Gruppo H Brasile, Svizzera, Serbia e Camerun. Il Brasile si leccherà le labbra vedendo il proprio gruppo, ma occhio alla Svizzera. Se tutto va come deve allora la vera sfida di questo gruppo sarà per il secondo posto, aperto praticamente a tutti se il Brasile si qualifica primo, come dovrebbe su carta. Ci si rivede il 21 novembre, quando avranno inizio le danze!! World Cup: In Qatar the groups are drawn In the day of jokes there is no room for silliness, in Qatar, the eight groups that will compose the most important tournament at international level are being drawn, and between the 32 teams, already divided into four sections based on ranking, Italy’s name is sadly nowhere to be seen, for the second consecutive time. Let’s not cry over spilt milk, because the World Cup is one of the most exciting and important sporting events in the world, with or without Italy, so let’s go ahead and explore the groups. Group A Qatar, Ecuador, Senegal, and Netherlands. A very open group, with the hosts of Qatar that will surely use their home advantage to gamble a second place finish with Senegal and Ecuador. The Netherlands will only have one thing in their mind: Top this group, but we know that expectations can always be upset. Group B England, Iran, USA, and Wales or Scotland. Just like The Netherlands in group A, England will surely want to win this group, but a possible close-to-home rivalry fixture against Scotland or Wales could complicate things for the British. Careful too with the USA, certainly not a team to underestimate, and who will have a go at that second place. Group C Argentina, Saudi Arabia, Mexico, and Poland. What an opportunity for Messi & co. to qualify in first place, but also for Lewandowksi and his men to “avenge” the Ballon d’Or of 2021. Mexico will try to clinch a second place like Poland, but nothing says Argentina aren’t gonna make a slip. An overall balanced and curious group. Group D France, Denmark, Tunisia, and one of Australia, Peru, and UAE. Maybe the most straightforward group to predict on paper. France and Denmark are net favorites to come out of this group, but we know that historically the winners of the previous World Cup tend to not do very well, especially when they show up with the same squad, see the likes of Italy in 2010, Spain in 2014, and Germany in 2018. Nothing takes away from France being one of the favorites, but if the French have certain superstitious rituals it’s probably best to do them seriously ahead of the tournament. Group E Spain, Germany, Japan, and Costa Rica or New Zealand. Two titans will battle in this group. Spain and Germany make this group predictable on paper, but at the same time unpredictable as they fuel the expectations that they will be the ones to qualify, while Costa Rica and New Zealand will be there to capitalize on any mistakes. Group F Belgium, Canada, Morocco, and Croatia. Another well balanced group, competitive and hard to predict. Belgium are the favorites but Croatia can pull off the upset. And then Canada qualified for the first time since 86’ as top of the North American playoffs ahead of USA and Mexico. They can be the surprise of this tournament. Group G Portugal, Ghana, Uruguay, and South Korea. How well would Italy look in that list… But fortune has smiled Cristiano Ronaldo’s way this time, and he will inspire Portugal to do all it takes to win this tournament, including winning the group. For the second place we could see a nice battle between Uruguay and Ghana, even though the South Americans are favorites. Group H Brazil, Switzerland, Serbia, and Cameroon. Brazil will be licking their lips at the sight of this group, but look out for Switzerland. If everything goes to plan and Brazil qualifies first, then the real fight will be for second place in this group. See you back here on November 21st for full coverage of the World Cup!! Lo storico San Siro o Meazza è uno degli stadi più iconici del calcio mondiale. Stadio che da tempo ospita le due squadre di Milano: Inter e Milan, e che ha preso il celebre soprannome de “La Scala del Calcio”. Eppure, da tempo si parla di un nuovo stadio per la città di Milano, ispirato al Duomo, simbolo della città. Il progetto ha però incontrato difficoltà burocratiche che hanno rallentato i tempi, praticamente fermando il progresso.
Il nuovo progetto per costruire uno stadio vicino a quello vecchio non è inizialmente andato a porto data la bocciatura del Sindaco di Milano Sala, che vorrebbe mantenere San Siro come stadio principale almeno fino alla cerimonia d’inaugurazione dei giochi olimpici invernali di Cortina nel 2026, come riportato dalla Gazzetta dello Sport. “La Cattedrale” è come è stato battezzato il nuovo stadio di Milano. Un progetto futuristico con pannelli solari intorno allo scheletro dello stadio e diverse infrastrutture nelle vicinanze per creare un parco di circa 50mila metri quadrati. Il nuovo stadio avrà una capienza ridotta rispetto al Meazza. Da 80 mila si scende a 65 mila, ma l’architettura e le sale interne de “La Cattedrale” saranno nettamente più moderne. Il nuovo stadio sarebbe dovuto sorgere nelle vicinanze di San Siro, per mantenere la storia della città vicino al futuro, ma viste le difficoltà Inter e Milan hanno deciso che potrebbero anche guardare altrove. Si pensa a Sesto San Giovanni, con le squadre già in contatto con il Sindaco, ma questa soluzione non sarebbe ideale in quanto lascerebbe lo stadio fuori da Milano e San Siro vuoto e dimenticato. Ma perché tutta questa foga di avere uno stadio nuovo? Negli ultimi anni il calcio è diventato sempre più lussuoso, e, anche se non piace dirlo, i soldi sono la cosa più importante per le squadre. Elliot e Zhang, rispettivi proprietari di Milan e Inter, vorrebbero ricavare di più dal loro stadio, cosa che potranno fare solo essendone i padroni. San Siro rimane proprietà della città di Milano, dunque le squadre pagano l’affitto per utilizzarlo e non possono massimizzare i ricavi come fanno diverse squadre in Europa, e dato che le milanesi vogliono tornare a essere competitive in Europa, avere un proprio stadio pare mandatorio, in quanto questa è la strategia più effettiva, come dimostrato dagli altri top club. Milano: The project for the new stadium, here is “La Cattedrale” The historic San Siro or Meazza is one of the most iconic stadiums worldwide. A stadium that has for long hosted the two teams of Milano: Inter and Milan, and that has gained the nickname of “La Scala del Calcio”, in homage to the famous theater of Milano. Despite this, there have been talks of a new stadium for the city, inspired by the Duomo, symbol of the Milano. The project however has encountered bureaucratic difficulties which have slowed its project to a halt. The new project to build a stadium near the old one was initially stopped by environmentalists and the Mayor of Milano Sala, who thinks San Siro should remain the main stadium until at least the opening ceremony of the 2026 Winter Olympics in Cortina, as reported by the Gazzetta dello Sport. “La Cattedrale”, cathedral in English, is how the new stadium has been named. A futuristic project with solar panels around the skeleton of the stadium with various infrastructures in the surrounding for a park of about 50k square meters. The new stadium will have a reduced capacity in respect to the Meazza. From 80k it will be down to 65k, but the architecture and internal features will be far more modern. The new stadium should’ve initially been built near San Siro, to maintain past and future close to each other, but seeing the difficulties, Inter and Milan have decided they may look elsewhere for their new home. They have been thinking about Sesto San Giovanni, and the teams have reported contacts with the Mayor, but this solution would not be ideal as it would leave the new stadium out of the city and San Siro empty and forgotten. Why this rush to build a new stadium? In the last decade football has become ever more luxurious, and even though it sucks to say, money has become the most important thing for the teams. Elliot and Zhang, the respective owners of Milan and Inter, would like to profit more from the stadium, which they will only be able to do if they are the owners. Given that San Siro remains property of the city of Milano, and that Inter and Milan rent the stadium to play, it’s evident that profit cannot be maximized. This has proven to be the recipe for success for other big clubs in Europe, and since both Inter and Milan wish to become competitive again in the continental scene, it makes sense for them to have a stadium all of their own. |
AuthorPietro Arrigoni is an 18 year old Italian born student currently attending school at UBC Okanagan. Pietro is studying political science and philosophy. He is passionate about sports, being an athlete himself, as well as journalism, which is the career he wishes to pursue after his studies. Archives
June 2022
Categories |