FIFA: Continuano le sanzioni per la Russia
Dopo che diverse nazioni hanno espresso il loro desiderio di non giocare contro la squadra nazionale Russa in protesta, la FIFA aveva inizialmente preso provvedimento annunciando che la bandiera russa non sarebbe stata rappresentata nel mondiale, e che il loro inno non sarebbe stato suonato prima delle partite. Ieri però la FIFA è tornata sui suoi passi e ha cambiato la propria decisione. Il giudizio dell’associazione calcistica più grande del mondo potrebbe essere stato influenzato dalle migliaia di proteste che sono arrivate da tifosi, giocatori, e altri membri della comunità calcistica in questi giorni. La decisione finale della FIFA è di escludere la nazionale Russa da qualsiasi competizione internazionale, e anche la UEFA ha sospeso le squadre russe dalle proprie competizioni, punendo il calcio russo molto severamente. Non solo queste sanzioni porteranno a rimorso per gli atleti e tifosi dei club e della nazionale russa, ma taglieranno i fondi che i club avrebbero potuto guadagnare dalle competizioni europee. È giusto punire gli atleti per colpa di una guerra? La verità è che questa domanda non ha una risposta ovvia. È evidente che molte persone russe non condonano la guerra viste le proteste di questa settimana a San Pietroburgo, ed anche nel mondo dello sport ci sono stati diversi messaggi da parte di calciatori russi per boicottare la guerra e sostenere l’Ucraina. È dunque impossibile dire se la decisione di FIFA e UEFA sia troppo severa, o se la loro iniziale decisione di non mostrare la bandiera russa e non suonare l’inno, e di forzare le squadre russe a giocare in campo neutro in Europa sarebbe stata più corretta verso i calciatori. Che alla fine non hanno una vera e propria colpa, ma sono vittime di un regime totalitario come lo siamo tutti noi. FIFA: The sanctions keep coming for Russia After some nations expressed their desire to not play against the Russian national team in protest, FIFA initially decided that Russia would not have their flag represented at the World Cup and that their anthem wouldn’t be played before games. Yesterday, however, FIFA went back on their decision. The association’s judgment could have been influenced by the thousands of protests that came from fans, players, and everyone involved in the footballing community during this week. The final decision taken by FIFA is to exclude Russia’s national team from any of their competitions, as well as excluding Russian teams from UEFA competitions, punishing the whole of Russian soccer severely. Not only will these sanctions be remorseful for fans and athletes in Russia, but it will also cut the revenues available from European competitions for Russian club teams, severely damaging their budgets. Is it the right decision to punish players because of the war? This question does not have a straightforward answer. It’s evident that a lot of Russians don’t condone the war given the various protests that have happened such as the one in St. Petersburg, which went alongside the messages of support for Ukraine and boycotting for the war by Russian players. It’s impossible then to say whether FIFA’s and UEFA’s decision is too harsh, or if their initial decision of banning the Russian flag and anthem, and of forcing Russian clubs to play on neutral fields in Europe was more a more suited punishment; considering that the Russian players have no fault of their own, but are rather victims like the rest of us at the fault of Russia’s regime.
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AuthorPietro Arrigoni is an 18 year old Italian born student currently attending school at UBC Okanagan. Pietro is studying political science and philosophy. He is passionate about sports, being an athlete himself, as well as journalism, which is the career he wishes to pursue after his studies. Archives
June 2022
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