La guerra in Ucraina iniziata dalla Russia è un fallimento. È un fallimento per le persone ucraine, che da un giorno all’altro si sono trovate sotto attacco, senza un vero perché o colpa, subendo morte e distruzione nel proprio paese. È un fallimento per i giovani, che neanche hanno avuto il tempo di leccarsi le ferite inflitte dagli anni persi in pandemia prima di vedere cominciare una guerra. È un fallimento per il mondo intero, perché la guerra non è mica l’ultima invenzione, anzi, la conosciamo fin troppo bene. La guerra non è come lo sport, perché alla fine non c'è vincitore.
Ma lo sport non ha aspettato a farsi sentire per boicottare. Dal mondo del calcio sono diversi i messaggi, ma tutti hanno lo stesso scopo: fermare la guerra. La UEFA ha ufficialmente dichiarato che la finale di Champions League non si giocherà a San Pietroburgo come era previsto, ma che si giocherà invece a Parigi. Inoltre, tutte le partite di squadre di calcio russe o ucraine saranno giocate in campo neutro. La Formula 1 non si è fatta aspettare. Il gran premio di Sochi di settembre è stato prontamente tolto dal calendario con un post ufficiale sui social dell’associazione. I piloti e le squadre hanno preso la decisione insieme alla FIA. La Serie A ha deciso di cominciare le partite di questo weekend con 5 minuti di ritardo in forma di protesta. Lo Slavia Praga è uscito dal tunnel per la loro partita contro il Fenerbahce vestendo la maglia della nazionale ucraina in forma di solidarietà. Il bomber ucraino dell’Atalanta Ruslan Malinovsky ha segnato una doppietta in Europa League e ha mostrato alle telecamere una maglia da sotto con un messaggio chiaro: No alla guerra in Ucraina. I post di solidarietà per le persone ucraine sono migliaia se non milioni. Il mondo dello sport e il mondo al di fuori dello sport sono uniti in protesta per fermare l’aggressione russa, e ora si aspetta, sapendo però che l’unione fa la forza. War and Sports The war in Ukraine started by Russia is a failure. It’s a failure for the people of Ukraine, who found themselves under attack for no fault of their own, witnessing death and destruction in their country. It’s a failure to the youth, who have barely had the time to recover from the years lost in the pandemic before witnessing the start of a war. It’s a failure to the world, because wars aren’t the latest inventions, we know them far too well. War isn’t like sports because in the end there is no winner. But the world of sports didn’t wait to make a statement. Many were the messages from the world of football, but they all had the same intent: Stop the war. UEFA officially declared that the Champions League final has been switched from Saint Petersburg to Paris. Also, all home games of teams from Ukraine or Russia will be played on a neutral field. Formula 1 didn’t wait either. They released an official statement on social media announcing that the Sochi Grand Prix, scheduled for September, has been taken off the calendar, after the teams, drivers, and FIA had a meeting. Seria A decided to start their games 5 minutes late this weekend to protest. Slavia Praga walked out of the tunnel wearing Ukraine’s national team’s kit on top of them ahead of their game against Fenerbahce. Atalanta’s Ruslan Malinovsky showed the cameras an undershirt with a clear message after his brace in the Europa League: No war in Ukraine. The solidarity posts on social media are thousands if not millions by now. The world of sports and the rest of the world are united to stand against the war, knowing that strength lies in unity.
0 Comments
Leave a Reply. |
AuthorPietro Arrigoni is an 18 year old Italian born student currently attending school at UBC Okanagan. Pietro is studying political science and philosophy. He is passionate about sports, being an athlete himself, as well as journalism, which is the career he wishes to pursue after his studies. Archives
June 2022
Categories |