La Nazionale Italiana non parteciperà ai mondiali di calcio. Una frase che fa male al cuore, che fa torcere le viscere dei tifosi italiani, che delle persone sentono per la seconda volta nella loro vita. Due volte di troppo.
La sconfitta contro la Macedonia del Nord è la goccia che fa traboccare il vaso degli Azzurri. Un vaso che era già riempito di errori. Errori costosi che col tempo ci hanno portato a questa situazione. Dentro o fuori a partita secca. La posta in palio altissima. Eppure stasera gli Azzurri hanno dominato. La squadra era la stessa che ha vinto a Wembley quest’estate. Quelli che ci hanno fatto abbracciare sotto il cielo di un’estate italiana. Ora il cielo è cupo, e non ci stringiamo piu. Ci è crollato il mondo addosso. La mancata qualificazione ai mondiali del Qatar costa troppo per l’Italia. Un mondiale che manca da 4 anni che si dovrà aspettare per almeno altri 4, sembra fantascienza. Sembra anche fantascienza il modo in cui hanno perso stasera gli Azzurri. Un totale dominio dal primo minuto di gioco, brillantezza e lucidità a centrocampo, ma è mancata terribilmente la cattiveria sotto porta. 35 tiri, solo 5 nello specchio. Il muro macedone ha retto. E pensare che nel primo tempo la Macedonia non ha toccato un pallone nella nostra area di rigore, possesso palla quasi del 70% in favore nostro. Il calcio è crudele. Il tradimento, la pugnala alle spalle, è arrivato in pieno recupero, così per spargere anche il sale sulla ferita. Una palla che rimbalza nella nostra metà campo, nessuno che prende responsabilità, un mezzo secondo di distrazione che lascia il tempo a Trajkovski di stoppare di petto e di calciare nell’angolino basso alla destra di Donnarumma, che per un pelo non ci arriva. L’unico tiro in porta della Macedonia. 1-0. Al 92esimo. Siamo fuori, abbiamo perso. Campioni d’Europa ma senza il mondiale. Una dura lezione. Un momento difficile per tutti. Al triplice fischio si vedono solo lacrime. Jorginho, Verratti, Donnarumma. I campioni di Wembley sconfitti, non vogliono crederci ma devono. E il sogno si trasforma in tragedia. E le urla di gioia di otto mesi fa in lacrime. Ed è facile ora puntare il dito e dare la colpa ai ragazzi o al mister Mancini, ma così è troppo facile. Sembra che dall’Europeo siamo tutti saliti sul carro della Nazionale, scordandoci però che per muoverlo serve qualcuno che lo traina. Io sono uno che prende le cose con filosofia. Cerco le poche cose positive uscite da questa mancata qualificazione. La prima, direi, è che da qui si può salire, anzi, l’abbiamo già fatto una volta. E la seconda, è che adesso abbiamo tanto, tanto lavoro da fare, ma almeno questa esperienza ci darà la forza e motivazione che ci serve per rialzarci, proprio come abbiamo fatto 5 anni fa. Comunque sia andata e comunque vada, sempre forza Italia. Italy called but no one answered The Italian national team will not participate in the World Cup. It’s a phrase that hurts deeply, that makes the hearts of Italian fans quiver, that some will hear for the second time in their life. Twice too many times. The defeat against North Macedonia is the drop that made the bucket spill. A bucket that had already been filled with mistakes from last summer on. Costly mistakes that with time brought us in this situation. In or out. The stakes were high. But the Azzurri dominated tonight. The team was the same that won at Wembley last summer. Those that brought us together under a sky of an Italian summer. Now the sky is dark, and we’re not hugging anymore. The world fell on us. The missed qualification to the Qatar World Cup is too costly for Italy. A World Cup that’s been missing for four years and that we will wait on four more. It’s almost science fiction. And so too is the way in which Italy lost tonight. A total domination from the first minute of play, flawless and sharp in the midfield, but we desperately missed the hunger near the Macedonian net. 35 shots, only 5 on target. The Macedonian wall held. And to think that in the first half Macedonia didn’t touch the ball in our box, and the possession was almost 70% in our favor. Football is cruel. The betrayal, the stab in the back, came in added time, just to throw some salt on the wound. A ball that bounced in our half, no one to take responsibility for it, a split second of distraction that allowed Trajkowski to settle the ball and have a shot in the far corner past Donnarumma. It’s the only shot on target from Macedonia. 1-0. At the 92nd minute. We’re out, we lost. The Champions of Europe but without a World Cup. It’s a hard lesson. A tough moment for everyone. At the whistle all you see is tears. Jorginho, Verratti, Donnarumma. The champions of Wembley were defeated, they don’t want to believe it but they have to. And the dream turns into tragedy. And the screams and laughs of joy of eight months ago turn to tears. And now it’s too easy to point the finger and blame the guys or Mancini. It seems that since the Euro win we’ve all hopped on the Azzurri’s chariot, forgetting that someone has to pull it if we wanna move forward. I’m someone that takes these things with philosophy. I look for the few positives even in a situation like this. The first, I’d say, is that from here we can only go up, which we’ve done before. The second is that now we have a lot of work to do, but at least this will give us the strength and motivation we need to come back, just like we did 5 years ago. Only because you’ve been in the deepest valleys can you appreciate the highest peaks. Always and forever, forza Italia.
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AuthorPietro Arrigoni is an 18 year old Italian born student currently attending school at UBC Okanagan. Pietro is studying political science and philosophy. He is passionate about sports, being an athlete himself, as well as journalism, which is the career he wishes to pursue after his studies. Archives
June 2022
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